Il focus con Nicolas D’Agata. «Cerco di sfruttare al massimo le opportunità»

Quando chiamato in causa ha sempre sfruttato l’occasione, disputando ottime gare in chiave difensiva e facendo sentire i suoi centimetri anche sui calci piazzati. Nicolas D’Agata, nell’ultimo match casalingo vinto contro l’Orvietana, si è guadagnato anche la terza posizione tra i migliori in campo secondo gli addetti ai lavori, contribuendo in maniera importante al successo e al secondo posto in classifica.

«È stata una partita molto difficile dal punto di vista fisico – commenta – Sapevamo di incontrare una squadra tosta che non ci ha permesso di imporre il nostro gioco. Dopo l’1-1 la squadra non ha abbassato i ritmi e subito dopo siamo riusciti ad andare di nuovo in vantaggio per portare i tre punti a casa. A livello personale? Penso che ogni volta che sono stato chiamato in causa ho fatto bene e ho dato il mio contributo alla squadra, so che sto crescendo tantissimo sin dall’inizio della stagione. Abbiamo uno staff tecnico e un gruppo di grandi uomini, che dà una grossa mano a noi più giovani per migliorare ogni giorno».

D’Agata, arrivato in estate in biancorossoblù e già confermato anche per la prossima stagione, ha dalla sua anche l’età, essendo un classe 2002. E nel gruppo si è ben calato sin dal suo arrivo. «Con i miei compagni mi trovo benissimo – aggiunge D’Agata – e cerco di guardare e imparare il più possibile da loro, perché poche volte hai la possibilità di allenarti con dei giocatori come Brunetti, Ampollini e il capitano Dierna, quindi cerco di sfruttare al massimo questa opportunità. Inoltre sono in Italia da due anni e posso dire che non mi sono mai trovato così bene come in questa società, perché ha una serietà, professionalità e organizzazione come poche in tutta la Serie D».

Un difensore argentino di un metro e 90 di piede mancino, che guarda al bel calcio e si ispira ai grandi. «Mi piace il calcio italiano – dice – è molto più tecnico e tattico rispetto al calcio argentino, qua mi trovo molto bene. A chi mi ispiro? Mi è sempre piaciuto Cristian Romero del Tottenham, penso che abbiamo un gioco molto simile, perché lui è un difensore a cui piace giocare palla al piede, molto tecnico e con quella cattiveria agonistica che lo caratterizza».

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