Il bel Gavorrano degli anni ’50 perde il suo capitano. Se n’è andato ieri sera, all’età di 94 anni, Ivo Reggiani, bandiera di quella squadra fortissima che incantava il pubblico nel dopoguerra.
Un difensore centrale di altri tempi, numero 5 di una formazione che, in quel periodo, era lo specchio della società di allora. E lui, per oltre 10 anni, incarnò lo spirito di quel Gavorrano con le sue grandissime prestazioni.
Erano gli anni della ripresa: portato da un paesino della provincia di Modena dalla Montecatini Edison, che gestiva la miniera di pirite di Gavorrano e gli aveva dato anche un lavoro all’interno dell’azienda, il romagnolo di nascita divenne subito maremmano di adozione.
Anche dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, infatti, Reggiani decise di rimanere a Gavorrano, dando anche un grandissimo apporto al settore giovanile e rimanendo legato ai colori, anche successivamente come tifoso, per tutti questi anni.
Era, insomma, un maestro per tutti i ragazzi che si affacciavano al calcio, un vero punto di riferimento per tanti giovani che volevano giocare a pallone ed erano alle prime armi.
Da qualche anno vedovo della moglie, Ivo Reggiani lascia il figlio con la nuora e i nipoti. Le condoglianze alla famiglia arrivano da tutta la società dell’UsFG FollonicaGavorrano attraverso il presidente Paolo Balloni, che lo ricorda con grande affetto non solo per quello che ha lasciato sul campo, ma anche per la bontà di carattere e la cordialità che lo rappresentavano.
Il funerale avrà luogo venerdì 9 settembre partendo dall’obitorio dell’istituto Falusi di Massa Marittima, mentre la santa messa verrà celebrata nella chiesa di San Giuliano di Gavorrano alle ore 15, per proseguire al cimitero comunale.
La scomparsa di Ivo Reggiani segue a breve distanza quella del suo compagno di squadra dell’epoca Sergio Bertelli, venuto a mancare nel novembre scorso all’età di 91 anni. Con cui, assieme ai compagni Sergino Salvetti, Mario Ceccarelli, Marcello Montanari, Assuero Ugolini e tanti altri, formavano quel Gavorrano che tanto faceva sognare gli amanti del calcio, ma non solo.