Marco Masi è il nuovo allenatore dell’Unione Sportiva Follonica Gavorrano. La società biancorossoblù ufficializza un gradito ritorno alla corte del presidente Paolo Balloni: il neo tecnico dell’UsFG, che ha firmato per un biennale, è infatti una vecchia conoscenza dalle parti del Malservisi-Matteini, avendo già allenato l’allora Gavorrano nella stagione 2013/14.
Un curriculum che parla da solo quello del nuovo mister della formazione mineraria. Masi (classe 1959) inizia il suo percorso in panchina nel 1992, dopo una proficua carriera da calciatore professionista – tra le altre, Torino, Genoa, Napoli, Pisa, Piacenza e Ancona le squadre dove milita – con un buon bottino di presenze di Serie A.
Debutta come allenatore nelle giovanili del Pisa, dove torna per diverse volte sia come allenatore della prima squadra che del Pisa Under 19, nella sua ultima esperienza dal 2020 alla stagione appena conclusa. In mezzo, tra le altre, anche le giovanili della Sampdoria e dello Spezia, oltre alle prime squadre dell’Aglianese, del Pontedera, della Sanremese, del Cascina, del Fucecchio, del Borgo a Buggiano e della Pianese, nella quale rimane dal 2017 al 2020 conducendo gli amiatini anche alla vittoria del campionato nell’annata 2018/19 e alla promozione in Serie C, che disputa nella stagione successiva.
Adesso il gradito ritorno in biancorossoblù, dove è già pronto e determinato a portare il Follonica Gavorrano nelle posizioni che contano nel prossimo campionato di Serie D. «Conosco bene la serietà della società e della proprietà – spiega Masi – Ho già lavorato per tre anni con il direttore, in più c’è una base di squadra importante che negli ultimi anni ha ottenuto risultati importanti, quindi ci sono i presupposti per fare bene. È un ambiente dove si può lavorare e portare delle idee. Quando si inizia una stagione si cerca di fare sempre meglio dell’anno precedente, in cui secondo me è già stato fatto un ottimo lavoro. Quindi sarà un impegno difficile ma stimolante, non sarà semplice ma ci proveremo».
Un mister di esperienza che fa del lavoro il suo credo principale. «A me piace lavorare molto sul campo, coinvolgendo i ragazzi – aggiunge – Mi piace avere una squadra organizzata nei minimi dettagli, i protagonisti principali sono i calciatori che, quando vanno in campo, devono sapere bene quello che ci si può aspettare durante una partita. Mi piacerebbe costruire una squadra che vuole comandare la partita e i ritmi di gioco, ma queste sono cose teoriche che poi bisognerà portare sul campo attraverso il lavoro quotidiano. Con un gruppo coeso che è certamente un bel punto di partenza, poi a fare squadra ci penseremo con il lavoro».